Percorsi di psicologia dello sport
per agonisti e dilettanti
ad Alessandria

Mi occupo, presso centri ed associazioni sportive oltre al mio studio privato, di fornire prestazioni in qualità di psicologa dello sport a tutti coloro che necessitano di supporto per allenare e potenziare le abilità mentali in ambito agonistico e dilettantistico.
La psicologia dello sport concerne l’ambito della preparazione mentale e dello sviluppo di tutte abilità che possono essere migliorate nello sportivo. Tra queste rientrano: concentrazione, motivazione, attenzione, gestione dell’ansia e dello stress.
Gli specialisti in psicologia dello sport stanno contribuendo all’incremento delle capacità di comprensione del ruolo dello sport nello sviluppo dei bambini, evidenziando come quest’ultimo rappresenti un’esperienza di crescita e consapevolezza del proprio corpo, all’insegna del benessere sia individuale che condiviso.
Gli ambiti di intervento sono infatti sia a livello individuale (atleta, allenatore) che di gruppo (squadra di sportivi, allenatori e famiglie).

Come già anticipato lo psicologo dello sport si occupa principalmente di allenare e potenziare le abilità mentali degli atleti, fra cui, in particolare, l’abilità di rilassarsi, di visualizzare, di porsi degli obiettivi, di mantenere la propria motivazione e di gestire l’ansia da prestazione. Vengono utilizzate, a tal proposito, tecniche specifiche (tecniche di visualizzazione, role playing, EMDR) a seconda dell’età e delle caratteristiche di personalità dello sportivo.
La psicologia dello sport si occupa dell’atleta sia a livello agonistico che dilettantesco in quanto è finalizzato a migliorare le performance dell’atleta e le relazioni con la squadra per costruire un’identità solida rivolta al benessere dell’individuo, a prescindere dall’obiettivo che si intende raggiungere professionalmente.

Aspetto emotivo nello sportivo e nello spettatore

Essendo lo sport un concetto ricco di sfaccettature, la componente emotiva è importante sia nello spettatore che nello sportivo stesso, componenti che si influenzano tra loro pur essendo completamente differenti.
Per il giocatore è fondamentale l’autostima ed il il valore di sé, mentre per lo spettatore prevalgono le emozioni sociali indotte dalla squadra e dagli altri tifosi.
L’intensità emozionale, sia in chi pratica che in chi è spettatore (come per esempio i genitori, che hanno maggiore difficoltà a gestire le emozioni in quanto si tratta di supportare i propri figli) è direttamente proporzionale all’importanza della competizione sportiva.
Le emozioni nello sport sono pertanto legate a sensazioni di efficienza corporea e mentale, caratteristiche maggiormente riscontrate nella fase di sviluppo adolescenziale.
Il punto di forza per la riuscita in ambito sportivo è quello di iniziare in giovane età anche se, tuttavia, quando si attraversa la fase pre-adolescenziale sono presenti al contempo tutte le difficoltà ed incongruenze tipiche di questo momento.
In conclusione, il raggiungimento di un buon clima emotivo all’interno della squadra oppure del singolo individuo consente di raggiungere i successi nonché di affrontare gli insuccessi, trasformandoli in opportunità.
La componente emotiva gioca pertanto un ruolo fondamentale in quanto le emozioni possono diventare una risorsa oppure ostacolo.

Il “dolore atletico”

Un altro aspetto che si può riscontrare nei soggetti che praticano sport a livello agonistico è il cosiddetto “dolore atletico” (dolori muscolari, rabdomiliosi), che spesso è in grado di ostacolare, peggiorare e talvolta arrestare definitivamente la prestazione sportiva, con inevitabili conseguenze sul tono emotivo e psicologico del giocatore.
Alla luce di tali aspetti è utile per gli atleti sottoporsi ad un programma curato da un esperto in psicologia dello sport che possa supportarlo nella prevenzione di emozioni negative causate da un eventuale dolore fisico nonché nella promozione del benessere psicologico in ambito sportivo (sia a livello individuale che per il gruppo), fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo finale.